Il ministero delle Infrastrutture: consentita la nomina di un responsabile per conto della stazione appaltante qualificata e uno per conto della stazione appaltante non qualificata
Mit, nell’appalto delegato sono possibili due Rup: uno per la stazione appaltante qualificata ed uno per la stazione appaltante non qualificata. Con un recente parere n.2752 del 26 settembre 2024, il Mit fornisce un importante parere sulla nomina del Rup nel caso di appalto delegato da stazione appaltante non qualificata a stazione appaltante qualificata. Sul tema si è già espressa l’Anac, con la deliberazione n. 255/2024, che ha fornito – sullo stesso tema -, una lettura formale dell’articolo 62, comma 13 evidenziando che secondo la previsione il Rup deve essere nominato dalla sola stazione appaltante qualificata delegata allo svolgimento dell’appalto mentre la stazione appaltante non qualificata deve nominare solamente un responsabile di fase. Il Mit si esprime in senso diverso fornendo una interpretazione, magari non perfettamente adesiva al dato letterale del comma citato, ma maggiormente utile sotto il profilo pratico/operativo
I quesiti
Nei quesiti posti si chiede all’ufficio di supporto come debba avvenire la nomina del Rup nel caso di appalto delegato da stazione appaltante non qualificata a stazione appaltante qualificata. Nell’esporre la problematica, correttamente, si evidenzia che se la stazione appaltante delegata non nominasse un proprio Rup, ma solo un responsabile di fase (dell’affidamento), alcune funzioni classiche di questo (ad esempio, «verifica anomalia, esclusioni, verifica requisiti, aggiudicazione, etc») ricadrebbero sulla competenza della stazione appaltante delegante/non qualificata. Al contrario, poi, se il Rup venisse nominato solo dalla stazione appaltante non qualificata, il problema – evidentemente – si porrebbe per la stazione appaltante non qualificata/delegante che non potrebbe svolgere le altre fasi (ad esempio, la programmazione, la progettazione e l’esecuzione). Lo stesso istante rileva, quindi, che in realtà le due stazioni appaltanti – per svolgere in modo adeguato le varie fasi –, necessariamente dovrebbero nominare ciascuna un proprio Rup circostanza, si legge ancora nel quesito, che farebbe venire meno l’unicità del Rup.
La risposta
La questione, effettivamente, risulta di importante rilievo pratico e l’articolo 63, comma 13 ritiene che la stazione appaltante delegante/non qualificata debba nominare solamente un responsabile di procedimento. Circostanza, come ben si evidenzia nei quesiti, che incide necessariamente sulla corretta gestione dell’attività contrattuale. Secondo l’ufficio di supporto – ed in questo il riscontro si distanzia dalla risposta dell’Anac sopra richiamata -, «la stazione appaltante delegata nominerà un proprio Rup per le attività meglio specificate, di volta in volta, nell’atto di delega e per gestire, altresì, i rapporti con la stazione appaltante delegante».
La stazione appaltante delegante/non qualificata a sua volta «nominerà un suo Rup per le attività di propria competenza, ossia quelle che non saranno oggetto di delega». In questo caso, effettivamente, nello stesso procedimento opererebbero due Rup con riparto di competenze (definite dalla delega). Non verrebbe meno però, secondo il Mit, il principio di unicità del Rup visto che «la nomina di due Rup è prevista dalla norma».
In realtà, si deve segnalare, come già detto l’art. 63 comma 13 non prevede due Rup ma un Rup solo nella stazione appaltante delegata/qualificata ed un responsabile di procedimento (non Rup) nella stazione appaltante delegante/non qualificata. In ogni caso, conclude il Mit, «il raccordo tra le due stazioni appaltanti (delegante e delegata) avverrà, come ex lege stabilito, attraverso il raccordo dei rispettivi Rup; le modalità concrete di svolgimento di tale raccordo sono rimesse alla valutazione discrezionale della s.a. ed esula dall’ambito di competenza del Servizio».
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FONTI Stefano Usai “Enti Locali & Edilizia”