L’associazione ha proposto dieci modifiche alle regole generali di Rete ferroviaria italiana per una maggior tutela degli appaltatori. Il documento
Migliori condizioni contrattuali a favore degli appaltatori specializzati nelle opere ferroviarie che vengono mandate in gara da R.F.I.. Li ha chiesti A.I.FERR. – società che riunisce appunto le imprese specializzate in lavori ferroviari – alla società a capo del polo infrastrutture del Gruppo Fs. Le proposte toccano soprattutto temi legati a garanzie e coperture assicurative. Per esempio le imprese chiedono «una disciplina specifica che definisca in capo a quale soggetto esista l’obbligo di dotarsi di idonea polizza a copertura dei rischi derivanti dalle attività di competenza del progettista». E questo perché, osservano i richiedenti, sia negli appalti integrati che negli accordi quadro, «le previsioni sul tema, oltreché nei singoli contratti» si trovano solo nel vecchio codice (articolo 24, comma 4, del Dlgs 50/2016). «La disciplina dell’intera materia delle Garanzie e Coperture assicurative si ritiene quanto mai doverosa – ribadisce A.I.FERR. – anche al fine di armonizzarla con quanto previsto all’art. 11, comma 13, delle attuali CC.GG.C. , laddove viene specificato – al punto b) – che “il Committente ha facoltà di richiedere all’Appaltatore garanzie e coperture assicurative ulteriori e/o maggiori di quelle di cui al presente articolo”».
Le associazioni chiedono inoltre di disciplinare la polizza biennale postuma che la stazione appaltante chiede «con sempre maggiore frequenza» e che non è prevista da nessuna legge. Per quanto riguarda invece le polizze decennali postume e RC decennale si chiede di prevedere massimali e adeguati e «progressivamente proporzionati ed in linea con quanto disciplinato dall’art.117, commi competenti, del D.Lgs. 36/2023». Ancora: si chiede che l’estensione della Polizza Garanzia Appalti «peraltro non prevista né contemplata dal D.Lgs. 36/2023, trovi specifica espressa disciplina, con imputazione degli oneri discendenti in capo alla S.A. e non all’appaltatore».
Tra le altre richieste c’è poi quella che riguarda composizione e nomina del Collegio consultivo tecnico negli accordi quadro. Si chiede in particolare di chiarire «quando un determinato appalto debba essere considerato sopra la soglia comunitaria e sancendo se il correlativo calcolo debba essere realizzato in base al valore dell’ AQ oppure a quello del singolo contratto applicativo». Infine – per quanto riguarda eventuali contrasti tra committente e appaltatore – si chiede la possibilità di un contraddittorio sulle riserve e la possibilità di utilizzare l’istituto dell’accordo bonario previsto dal codice appalti, non contemplato invece nelle condizioni generali del contratto.
Il documento con le richieste di A.I.FERR. a R.F.I.
Certificazioni Iso e criteri premiali
Con una separata iniziativa, A.I.FERR. ha inoltre chiesto a R.F.I. di «valutare l’opportunità di redigere un documento programmatico annuale che stabilisca e pubblicizzi per tempo (in anticipo per ogni anno solare) quali certificazioni ISO, analoghe e/o similari saranno considerate per i criteri premiali da attribuirsi relativamente ai bandi delle gare a venire». E ciò al fine di consentire alle imprese «di dotarsi delle certificazioni necessarie per l’attribuzione dei previsti punteggi premiali, evitando l’insorgere di fenomeni di mercato distorsivi se non addirittura fraudolenti».
FONTI Massimo Frontera “Enti Locali & Edilizia”