Al via il bando da 117 milioni per affidare i lavori di adeguamento della ferrovia Arona-Verbania ai nuovi requisiti europei del cargo ferroviario
Dopo la ferrovia Alessandria-Novara anche la linea Arona-Verbania, che ne costituisce la naturale prosecuzione in direzione Nord verso Domodossola e il valico svizzero del Sempione, si adegua al trasporto intermodale, cioè al transito dei treni merci internazionali senza limiti di sagoma. L’Italia, con il contributo finanziario della Svizzera, continua a investire lungo il corridoio Reno Alpi (Genova-Rotterdam), asse portante dei collegamenti ferroviari al centro dell’Europa, con l’obiettivo di promuovere il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia e offrire nuovi itinerari alle imprese esportatrici del Nord Ovest, rafforzando il sistema logistico della macroregione. E non a caso punta sul corridoio Reno Alpi, che ha nel Terzo valico dei Giovi in costruzione tra Genova e Novi Ligure (Alessandria), l’opera di maggiore importanza nel tratto Sud dell’intero asse. Spiega Rfi: «Circa il 50% del traffico ferroviario merci internazionale dell’Italia si sviluppa lungo questa direttrice». Lo scorso 2 gennaio è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il bando di gara di Rete ferroviaria italiana (Rfi), società capofila del polo infrastrutture del gruppo Fs, per affidare i lavori di adeguamento della ferrovia Arona-Verbania, che costeggia il Lago Maggiore, ai nuovi requisiti europei del cargo ferroviario. L’investimento complessivo supera i 117 milioni di euro, cofinanziato dalla Svizzera, secondo un accordo siglato nel febbraio 2022.
Questa ulteriore fase di interventi è un’altra tappa di quello che gli svizzeri definiscono «corridoio dei quattro metri», poiché permette di trasportare su rotaia i semirimorchi stradali con altezza agli spigoli di quattro metri e larghezza fino a 2,60 metri. Spiega il portale specializzato trasportoeuropa.it: con il corridoio dei quattro metri, da Basilea sarà possibile senza limitazioni raggiungere i terminal di trasbordo nell’Italia del nord, in particolare Novara e l’area milanese con Busto Arsizio-Gallarate, dove è già presente il terminal Hupac. Dopo aver investito a favore dell’Italia, a fondo perduto, i primi 118 milioni di euro lungo la linea internazionale di Luino (e quindi verso il Gottardo, i cui lavori si sono conclusi a fine 2020 in coincidenza con l’apertura all’esercizio del tunnel di base del Ceneri), il governo elvetico ha deciso di destinare ulteriori 145 milioni di euro per favorire l’adeguamento anche dell’itinerario che riguarda Domodossola, il Sempione, fino al tunnel di base del Lötschberg. Il sostegno a fondo perduto, sottolinea ancora trasportoeuropa.it, anche fuori dai confini nazionali offre la dimensione di quanto la Svizzera intenda puntare sulla ferrovia merci. Se per la ferrovia Alessandria-Novara è stato determinante l’adeguamento della galleria di Valenza, i cui i lavori sono terminati a inizio dicembre e hanno richiesto un investimento di circa 43 milioni di euro, così per la Arona-Verbania saranno altrettanto decisivi i lavori nella galleria Faraggiana di 1.183 metri nei pressi di Arona e nella galleria Stresa di 1.072 metri vicino all’omonima località. L’intervento nei due tunnel riguarda essenzialmente l’abbassamento del piano del ferro, quindi binari e massicciata. Le gallerie raggiungeranno così la massima sagoma richiesta.
Il corridoio Reno-Alpi presenta un’estensione di circa 3.900 chilometri di rete ferroviaria e abbraccia l’area più industrializzata e popolata d’Europa collegandola al mare del Nord tramite i porti di Rotterdam, Amsterdam, Anversa e Brugge e al mar Mediterraneo tramite il porto di Genova. Il Pil dei paesi attraversati sfiora i 7 miliardi di euro, con una popolazione di circa 180 milioni di persone.
FONTI Marco Morino “Enti Locali & Edilizia”
