Il ricorso al mercato sarà possibile ancora nella fase transitoria, stabilita dal regolamento operativo sino al 31 dicembre 2024
L’avvio dell’accreditamento dei soggetti produttori di formazione in materia di contratti pubblici valida ai fini della qualificazione delle stazioni appaltanti comporta per le stesse una riorganizzazione dei modelli di sviluppo delle attività formative in questo campo.
L’adozione e la pubblicazione del decreto della presidente Sna n. 176 del 9 ottobre 2024 pone i presupposti per la formazione, entro il primo trimestre del 2025, sia degli elenchi delle istituzioni accreditate sia dei corsi, anch’essi accreditati, sui vari aspetti del ciclo di vita degli appalti, delle concessioni e dei partenariati pubblico-privati.
Il decreto è il regolamento operativo delle linee-guida, adottate a inizio anno con un altro decreto della presidente Sna, il n. 22 del 13 febbraio 2024, nelle quali sono disciplinati i requisiti dei soggetti che vogliono ottenere l’accreditamento e i parametri per i percorsi formativi validi ai fini della qualificazione delle stazioni appaltanti.
Le attività formative, in base a quanto previsto dall’articolo 63, comma 10 del Dlgs 36/2024, potranno essere realizzate da università pubbliche e private, nonché da enti pubblici, associazioni, fondazioni e altri organismi privati che abbiano tra le loro finalità la formazione; ma dovranno essere tutti soggetti privi di fine di lucro.
Questo aspetto determina la prima rilevante conseguenza operativa per le stazioni appaltanti, le quali, una volta attivato il sistema di accreditamento potranno rivolgersi solo ai soggetti accreditati per la formazione in materia di contratti pubblici che vogliano far valere ai fini della qualificazione.
Le amministrazioni e le centrali di committenza (ma anche le società partecipate e gli organismi di diritto pubblico tenuti all’applicazione del codice) non potranno ricorrere ad operatori di mercato, quali ad esempio società con fine di lucro, per acquisire percorsi formativi utili per la loro qualificazione come stazioni appaltanti, con conseguente limitazione sostanziale delle proprie scelte organizzative.
Tale aspetto, per quanto determinato dalla disposizione del codice, presenta vari profili di incoerenza con i principi dell’ordinamento eurounitario.
Il ricorso al mercato sarà possibile ancora nella fase transitoria, stabilita dal regolamento operativo sino al 31 dicembre 2024, a condizione che la formazione sia erogata entro tale scadenza e nel rispetto dei parametri organizzativi definiti dalle linee-guida per le varie tipologie di formazione (base, avanzata, specialistica, di aggiornamento).
Le stesse stazioni appaltanti non potranno più organizzare in proprio formazione in materia di contratti pubblici finalizzata alla qualificazione affidando la realizzazione dei corsi residenziali a singoli docenti o acquisendo servizi personalizzati sul mercato, ma dovranno ricorrere ai percorsi accreditati dalla Sna.
L’acquisizione di tali percorsi, concretizzando l’acquisto di servizi seppure da un novero di soggetti limitato, dovrà avvenire nel rispetto delle procedure disciplinate dal codice dei contratti pubblici, non potendosi ipotizzare in alcun modo percorsi derogatori.
Le stazioni appaltanti devono quindi considerare, nell’elaborazione dei piani di formazione per i propri dipendenti impegnati nella gestione di contratti pubblici, le implicazioni derivanti dal sistema di accreditamento dei soggetti produttori delle attività formative in tale particolare settore.
Particolare attenzione dovrà essere posta anche al tema delle risorse economiche, poiché le stazioni appaltanti dovranno verificare quanto l’accreditamento inciderà sulla varietà dell’offerta dei percorsi e sulla differenziazione dei costi, ad oggi connessa ad un mercato aperto e quindi potenzialmente molto ampia.
FONTI Alberto Barbiero “Enti Locali & Edilizia”