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Autostrade dello Stato: trasformare la rete in infrastruttura intelligente

La società ha appena avviato, grazie a un finanziamento di 18,5 milioni, una serie di progetti pilota che coinvolgeranno le società partecipate

 

È nata lo scorso anno (aprile 2024), ma ha già un obiettivo preciso: diventare un incubatore di innovazione nel settore delle autostrade italiane e un modello di riferimento per tutti gli operatori, introducendo in Italia le soluzioni tecnologiche più avanzate presenti a livello mondiale. Lo dice a Il Sole 24 Ore Vito Cozzoli, amministratore delegato di Autostrade dello Stato.

La società ha appena avviato, grazie a un finanziamento di 18,5 milioni di euro per il triennio 2025-2027 previsto da un decreto del Mit (ministero Infrastrutture e Trasporti), una serie di progetti pilota che coinvolgeranno le società partecipate. Tra gli interventi introdotti: il monitoraggio continuo e la sorveglianza delle infrastrutture, l’adozione di sistemi intelligenti basati su droni, sensori di ultima generazione e piattaforme digitali potenziate dall’IA per la raccolta e l’analisi dei dati. Il tutto finalizzato all’innalzamento dei livelli di sicurezza lungo la rete autostradale gestita dalle società partecipate.

«La sicurezza non è una opzione, ma un impegno quotidiano, che si realizza grazie alla competenza e alla tecnologia», rimarca Cozzoli. Ma andiamo con ordine.

Autostrade dello Stato è una società interamente controllata dal Mef (ministero dell’Economia e delle Finanze) e in-house al Mit. Nell’aprile 2025, un anno dopo la sua costituzione, Autostrade dello Stato ha perfezionato l’acquisizione delle partecipazioni detenute da Anas nelle seguenti società autostradali a pedaggio: 50% di Concessioni autostradali venete (Cav), il concessionario del Passante di Mestre (l’altro 50% è in capo alla Regione Veneto); il 35% di Autostrada Asti-Cuneo; il 32,125% della Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco (Sitmb); il 31,75% della Società Italiana Traforo Autostradale del Fréjus (Sitaf). Il valore delle acquisizioni è risultato pari a 342,5 milioni di euro, determinato in base al valore contabile delle partecipazioni cedute. Questo, per il momento, è il perimetro di azione nel quale si muove Autostrade dello Stato e dove si dispiegherà la leva dell’innovazione.

Dice Cozzoli: «Vogliamo trasformare la rete autostradale in un’infrastruttura intelligente, sicura e digitale: monitorata in tempo reale, capace di prevenire rischi e garantire interventi immediati grazie a sensori evoluti, droni, piattaforme cloud e sistemi di intelligenza artificiale. Vogliamo costruire un ecosistema che migliori la sicurezza, riduca i disagi e innalzi la qualità del viaggio per cittadini, operatori e addetti ai lavori. Come? Con controlli strutturali avanzati, nuove modalità di gestione del traffico, videosorveglianza smart e pedaggio free-flow. La nostra innovazione – continua Cozzoli – non è tecnologia fine a sé stessa, ma innovazione con responsabilità pubblica: vogliamo prevenire i rischi, tutelare gli utenti e migliorare le loro esperienze. Vogliamo dare il nostro contributo e far fare un salto di qualità al sistema».

In futuro, Autostrade dello Stato potrebbe anche diventare titolare diretta di una concessione. Lo scenario italiano è in forte evoluzione, con 17 concessioni in scadenza entro i prossimi 15 anni. Nell’immediato ci sono la gara per la A22 del Brennero, sotto giudizio della Commissione europea per il diritto di prelazione riservato all’attuale concessionario, che sta provocando la continua sospensione della gara (il nuovo termine per depositare le manifestazioni d’interesse è stato fissato dal Mit al prossimo 30 novembre) e la concessione dell’autostrada A4 Brescia Verona Vicenza Padova, che scadrà a fine 2026. Dossier già aperti e altri di prossima apertura, che Autostrade per lo Stato sta osservando con estrema attenzione.

 

 

 

FONTI     Marco Morino    “Enti Locali & Edilizia”

Categorized: News