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End of Waste, il Milleproroghe mette fuori gioco il «vecchio» Dm 152

 

Prorogato al 4 novembre 2024 il termine per adeguare il Dm Ambiente del 2022, per dare tempo al nuovo regolamento – ora a Bruxelles – di concludere l’iter ed entrare in vigore. Più che una proroga, la norma dà l’addio a un testo mai piaciuto agli operatori

 

Persisterà nello stato di stand-by fino alla sostituzione il Dm Ambiente sull’end of waste degli inerti di origine minerale o derivanti da operazioni di demolizione. Reso inefficace a due mesi dalla sua entrata in vigore, ossia prima ancora che scattassero gli obblighi di adeguamento per gli operatori del settore, quel provvedimento (Dm 152 del 2022) non è mai stato operativo e mai lo diventerà. A prolungarne l’agonia verso una morte certa è il Dl Milleproroghe: la bozza di Dl approvata in Consiglio dei ministri il 28 dicembre fa slittare ancora il termine di adeguamento alle disposizioni contenute nel Dm, portandola al 4 novembre 2024, data in cui dovrebbe essere, salvo colpi di scena, in vigore il decreto del ministero dell’Ambiente destinato a sostituire il regolamento messo in stand-by.

Il Dm del 2022 era stato concepito con l’intento di facilitare l’immissione sul mercato degli inerti recuperati come prodotti in grado di competere con le materie prime vergini, garantendo al contempo la salvaguardia della salute e dell’ambiente. Aveva, però, attirato aspre critiche dall’Anpar, l’associazione che riunisce i produttori di aggregati riciclati e dall’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili. Diversi i punti incriminati, ma soprattutto erano entrati nel mirino dell’Anpar alcuni parametri di controllo sulla qualità del prodotto finale, giudicati eccessivamente severi, tanto che loro entrata in vigore avrebbe – affermavano i produttori di aggregati riciclati – causato il blocco dell’attività di riciclo e quindi della filiera del recupero dei materiali disciplinati dal Dm.

Di fatto, dopo un ricorso al Tar da parte degli operatori del settore, dopo la proroga del periodo transitorio del Dm da parte del Milleproroghe dello scorso anno e in seguito all’apertura di un’istruttoria tecnica da parte del ministero dell’Ambiente, il decreto 152 è stato riscritto (si veda l’articolo dello scorso 21 dicembre), dando risposta a buona parte delle rimostranze degli stakeholder e accogliendo le varie richieste di correzione, tra cui quella di differenziare in base alla destinazione finale i parametri e i valori limite da ricercare nell’aggregato recuperato. Ora il nuovo regolamento sulla cessazione della classifica di rifiuto degli inerti è al vaglio di Bruxelles: lo schema di Dm è stato notificato alla Commissione Ue lo scorso 14 dicembre per espletare la procedura informativa cui sono sottoposte le regolamentazioni tecniche (il termine del periodo di standstill è previsto per il 15 marzo 2024). Terminato il periodo di “sosta” a Bruxelles che dura tre mesi, ma può essere prolungato nel caso vi siano osservazioni da parte degli altri Stati membri, il provvedimento può percorrere la strada verso la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” e dunque entrare in vigore prima del risveglio del vecchio regolamento.

E, seppure per imprevedibili ragioni il nuovo Dm non dovesse arrivare al traguardo della Gazzetta in tempo per diventare efficace prima del 4 novembre 2024, potrà pensarci il Milleproroghe 2025 a riposizionare le date secondo i desiderati incastri.

 

 

FONTI     Mariagrazia Barletta       “Enti Locali & Edilizia”

Categorized: News