Il ministero delle Infrastrutture risponde con tre pareri alle richieste di chiarimento delle stazioni appaltanti sui bonus per i tecnici della Pa
Con diversi pareri, del 26 settembre 2024, l’ufficio di supporto giuridico del ministero delle Infrastrutture fornisce altrettante risposte ad alcune questioni pratico/interpretative in tema di incentivi (e quindi sull’articolo 45 del nuovo codice dei contratti).
Incentivi tecnici e lavori pubblici/1
Con il parere n. 2981/2024 si pone all’ufficio di supporto il problema se gli incentivi «possano essere erogati a prescindere dalla complessità del lavoro e quindi dal fatto che sia costituito o meno l’ufficio di direzione lavori». Il quesito è determinato, si legge sempre nella richiesta, dalla constatazione che in relazione a lavori non eccessivamente complessi il Rup può procedere con il controllo con il solo direttore dei lavori. Il Mit, in modo condivisibile, spiega che «ai fini dell’erogazione dell’incentivo non rileva la costituzione dell’ufficio di direzione lavori, quanto lo svolgimento delle attività incentivabili elencate nell’allegato I.10 al Codice».
Incentivi tecnici e lavori pubblici/2
Con il parere n. 2916/2024 – sempre relativo ai rapporti incentivi/lavori pubblici – il soggetto istante richiede se le «mansioni incentivabili» dei lavori pubblici, «debbano avere una spiccata connotazione tecnica visto il tenore letterale della norma riguardante appunto le sole attività tecniche con esclusione, quindi, delle attività prettamente amministrative». Secondo il Mit, non rileva alcuna connotazione particolare delle «mansioni incentivabili» ma il solo fatto che siano state svolte le attività indicate – in modo tassativo e vincolante – nell’allegato I.10 ed in questo senso rientrano anche compiti come quello della «collaborazione all’attività del responsabile unico del progetto (responsabili e addetti alla gestione tecnico-amministrativa dell’intervento)» e la «predisposizione dei documenti di gara».
Incentivi e procedimenti di acquisizione
Dal parere n. 2865/2021 si evincono, invece, una serie di quesiti circa il contenuto del regolamento/linea guida interno/a sulla disciplina dei criteri di riparto/erogazione degli incentivi.
In primo luogo si chiede se l’atto generale possa prevedere l’erogazione degli incentivi anche per l’affidamento diretto e nel caso in cui l’affidamento risulti di importo inferiore ai 5 mila euro (in particolare per forniture e servizi). Nel parere si fornisce risposta positiva con la sottolineatura che «per quanto attiene ai servizi e forniture, (…) la normativa richiede la nomina del Dec in un soggetto diverso dal Rup».
La risposta, in realtà, non pare perfettamente adesiva delle indicazioni, ad esempio, contenute nell’articolo 32 dell’allegato II.14 in cui si evidenzia, che solo per i servizi espressamente indicati nella disposizione è possibile l’erogazione dell’incentivi anche nel sottosoglia comunitario (a condizione, ovviamente, che venga nominato il direttore dell’esecuzione distinto dal Rup).
Per le forniture, invece, sempre la disposizione del codice richiamata conferma il limite di importo già indicato nelle linee guida Anac n. 3 ovvero una base di affidamento di importo superiore ai 500 mila euro. Il Mit conferma, poi, che l’incentivo è previsto anche per l’adesione alle convenzioni Consip/accordi quadro sempre con le condizioni sopra riportate.
Con l’ultima questione, con il quesito si richiede come si debba «procedere per gli incentivi che non sono stati erogati al personale per mancanza di un regolamento/linea guida adottato dalla pubblica amministrazione con l’entrata in vigore sia del d.lgs. 50/2016 che 36/2023. L’ufficio di supporto chiarisce che secondo «il costante indirizzo della Corte dei Conti (…) anche in assenza di regolamento, l’incentivo può essere erogato purché si sia proceduto all’accantonamento delle somme nel quadro economico». In relazione all’ultimo aspetto permane, in realtà, più di una perplessità (sulla erogazione senza regolamento) visto che senza regolamento/atto generale mancano le regole del riparto. Aspetto che osta praticamente all’erogazione.
FONTI Stefano Usai “Enti Locali & Edilizia”