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Intesa Sanpaolo avvia un piano di aiuti per sostenere gli esodati del superbonus

 

Accordo per sbloccare 110 milioni di crediti incagliati

 

Intervenire per sbloccare le situazioni di emergenza, utilizzando la propria capacità fiscale per aiutare famiglie e piccole imprese. A partire dal caso di molti esodati del 110 per cento. Mentre la vicenda del superbonus arriva, tra molti scossoni, alla conclusione, Intesa Sanpaolo tiene aperto il fronte del sostegno a chi rischia di restare scottato dalle operazioni di ristrutturazione: è arrivato, infatti, a 110 milioni l’importo dei crediti incagliati che la banca, attraverso un accordo con l’associazione che rappresenta gli esodati, ha dato disponibilità a sbloccare. Un impegno che, nel 2024, è destinato a salire. E che va pesato anche alla luce di un dato: Intesa è in assoluto il soggetto che più si è mosso per l’acquisto dei bonus edilizi. Dall’inizio a oggi ha acquisito circa 27 miliardi di crediti.

L’intervento nasce nel contesto di difficoltà affrontate in questi mesi dai cosiddetti “esodati del superbonus”, per effetto del blocco della cessione dei crediti fiscali, operato da moltissimi soggetti. «Tante imprese e famiglie – spiega Anna Roscio, responsabile imprese Banca dei territori di Intesa Sanpaolo (guidata da Stefano Barrese) – si sono trovate con crediti incagliati. Spesso avevano ceduto un primo Sal per poi riscontrare un blocco del loro intermediario. Sottoscrivendo questo accordo, è venuta fuori una realtà drammatica. Molte persone avevano fatto ricorso a forme di indebitamento per recuperare la liquidità, peggiorando la loro posizione. Per questo abbiamo deciso di incrementare i nostri sostegni, dai 50 originari fino a 110 milioni».

Il mercato, esploso dopo la nascita del superbonus, si è progressivamente ripiegato ed è stato abbandonato da molti intermediari. Centinaia di famiglie sono, così, rimaste in attesa di liquidare le loro agevolazioni. Adesso Intesa è intervenuta per sostenerne circa 500, tutte orfane di altri intermediari. Ma nel 2024 si andrà anche oltre. «Siamo disponibili – dice Roscio – a incrementare i nostri sostegni, man mano che libereremo capacità fiscale con le cessioni a terzi». L’accordo, sulla base delle richieste dell’associazione degli esodati, ha previsto un limite massimo di cessione per ogni socio, in modo di allargare il perimetro dell’intervento.

Non è la sola nuova misura messa in campo da Intesa, nel campo dei bonus edilizi. Un altro fronte importante riguarda la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del 2016. Qui è attivo un protocollo tra Intesa Sanpaolo e il commissario Guido Castelli, attraverso il quale è stato riservato un plafond di 600 milioni di crediti legati alla misura del supersismabonus nei cantieri della ricostruzione. In concreto, sono crediti derivati da ristrutturazioni che la banca acquisterà. Bisogna ricordare che in questi territori è attiva una deroga che consente, fino a tutto il 2025, di beneficiare del supersismabonus al 110%, assistito sia dalla cessione che dallo sconto in fattura. Quindi, non scatterà il taglio degli sconti fiscali al 70 per cento. La banca sta già lavorando a un accordo simile per la ricostruzione dell’Aquila: qui saranno messi a disposizione altri fondi.

Nel 2024, comunque, il fronte degli acquisti di crediti non sarà chiuso. Intesa Sanpaolo guarderà, però, a quelle operazioni che sono ancora consentite dalle norme, con un’attenzione particolare al sociale. «Abbiamo già molte richieste da Onlus e fondazioni – conclude Roscio -, per noi si apre il capitolo della riqualificazione da destinare a finalità sociali, insieme a quello dell’housing sociale».

 

 

FONTI          “Enti Locali & Edilizia”

Categorized: News