Si accelera su soluzioni innovative caratterizzate dall’introduzione di nuove tecnologie e più attenzione ai rischi legati ai cambiamenti climatici
Entro fine anno è in arrivo il nuovo Bando Isi 2025 che porterà in dote circa 600 milioni per dare una ulteriore spinta all’adozione di soluzioni all’avanguardia e di tecnologie innovative che elevano gli standard di sicurezza. L’edizione di quest’anno prevede almeno un paio di novità, come ci racconta il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo.
La prima, in attuazione del Dl Sicurezza, è l’accelerazione su soluzioni innovative caratterizzate dall’introduzione di nuove tecnologie, tra cui i progetti di adozione di sistemi di protezione basati sull’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (Dpi) intelligenti, cioè sistemi nei quali i Dpi sono integrati con sensori e ricevitori che rispondono a segnali esterni o a modifiche dell’ambiente circostante e con software necessari per la loro funzionalità e gestione. Questa traiettoria, inserita in via sperimentale nel nuovo Bando Isi, «vuole essere proprio un sostegno per migliorare la sicurezza in micro, piccole, medie imprese», ha spiegato D’Ascenzo.
Una seconda novità del nuovo avviso è la maggiore attenzione ai rischi emergenti, come quelli legati ai cambiamenti climatici. Si spinge cioè a finanziare quei progetti che mirano a ridurre l’impatto dello stress termico sui lavoratori, con interventi rivolti soprattutto ai settori agricolo, edilizio ed estrattivo, tradizionalmente più esposti. Tra le soluzioni innovative figurano macchine operatrici e trattori con cabina climatizzata, in grado di proteggere gli operatori dalle alte temperature.
Sono inoltre previsti interventi che agiscono, su più fronti, sui rischi meteoclimatici: la protezione dei lavoratori durante eventi naturali improvvisi (pioggia, grandine, picchi di calore) o pause di lavoro, il miglioramento delle prestazioni ambientali degli immobili sede delle attività lavorative e la collaborazione alla riduzione del consumo di fonti energetiche fossili. Nel primo caso viene incentivato l’acquisto di moduli abitativi prefabbricati per la protezione dei lavoratori che operano all’aperto (in agricoltura, nei cantieri temporanei e mobili), mentre negli altri è prevista la realizzazione di coperture a verde degli immobili e l’acquisto e installazione di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia.
Le ultime edizioni del Bando Isi hanno previsto stanziamenti annuali superiori a mezzo miliardo di euro. L’importo massimo erogabile è pari a 130mila euro e può coprire fino al 65% delle spese sostenute per ciascun intervento progettuale; la percentuale sale all’80% per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale e per quelli presentati dai giovani agricoltori. Forte è l’impegno a rafforzare gli interventi di bonifica amianto e di innovazione tecnologica, a potenziare i sistemi di gestione e a favorire le micro e piccole imprese. Sono previste premialità per le aziende in possesso di certificazioni ambientali (UNI EN ISO 14001 o EMAS), di certificazioni di sicurezza stradale (UNI ISO 39001) e per quelle iscritte alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità (un riconoscimento che valorizza le imprese agricole impegnate nel contrasto al lavoro irregolare e nella promozione di condizioni di lavoro dignitose).
Dal 2026 proprio alle imprese iscritte alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità sarà riservata parte delle risorse economiche destinate ai progetti in agricoltura. Una sfida strategica è il coinvolgimento delle parti sociali per la condivisione delle proposte progettuali, al fine di assicurare l’aderenza degli interventi alle esigenze e priorità delle imprese e dei lavoratori. I bandi Isi, già da diversi anni, prevedono l’assegnazione di punteggi aggiuntivi ai progetti che risultino condivisi con le parti sociali, compresi i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) o Territoriali (RLST).
«Si tratta di un criterio – ha detto D’Ascenzo – che premia le iniziative che si fondano su un dialogo costruttivo e su un processo decisionale concertato, valorizzando il contributo di tutte le componenti coinvolte nella promozione di una cultura della prevenzione e del miglioramento continuo delle condizioni di lavoro».
FONTI Claudio Tucci “Enti Locali & Edilizia”
