L’Autorità si concentra sulle fasi di processo che si sono dimostrate più permeabili al rischio corruttivo
Il documento pubblicato da Anac con gli «Orientamenti per la pianificazione Anticorruzione e Trasparenza 2022»
(su NT+ Enti locali & edilizia del 4 febbraio) dedica una sezione a una delle aree più sensibili: quella dei contratti pubblici, in particolare si concentra sulle fasi di processo che si sono dimostrate più permeabili al rischio corruttivo. L’auspicio di Anac è quello che, in un’epoca di deregolamentazione, una maggiore consapevolezza dei rischi possa essere utile a compensare con misure organizzative la riduzione della legislazione di prevenzione.
La sezione in questione si articola su focus dedicati a: affidamenti diretti per assenza di concorrenza, esecuzione del contratto in difformità a quanto proposto in sede di gara, requisiti di partecipazione, ricorsi a proroghe e rinnovi non consentiti, valutazione dell’offerta, errata allocazione dei rischi nelle concessioni e gestione del conflitto di interessi.
In ogni focus Anac richiama proprie delibere così da fornire esemplificazioni pratiche su casi concreti, raccomandando l’adozione di misure specifiche volte a prevenire le difformità riscontrate.
Ad esempio, nel focus dedicato all’affidamento diretto, Anac ricorda che è possibile derogare alla regola del confronto tra più offerte quando in virtù dell’oggetto dell’appalto non esiste una possibile concorrenza per l’esperimento del confronto, fatto questo che si realizza quando nel mercato esiste un unico operatore economico in grado di fornire la prestazione di cui la stazione appaltante ha bisogno. Sul punto Anac ha riscontrato confusione fra infungibilità ed esclusività, termini che non sono sinonimi, in quanto un bene o un servizio è da ritenersi infungibile quando è l’unico che può garantire il soddisfacimento di un certo bisogno dell’Amministrazione, dunque, anche in presenza di diritti esclusivi, non è detto che il bisogno dell’Amministrazione non possa essere soddisfatto ricorrendo ad altre soluzioni. Sul punto Anac raccomanda di adottare misure specifiche che diano evidenza dell’effettiva assenza di concorrenza, attraverso la previa consultazione del mercato di riferimento, oltre ad accertare che tale assenza non sia frutto di limitazioni artificiose o riconducibile a errate interpretazioni della norma.
Nel focus dedicato al ricorso a proroghe e rinnovi, Anac evidenzia che nell’ambito della propria attività è emerso come le stazioni appaltanti facciano un ampio ricorso al rinnovo o alla proroga dei contratti anche in assenza dei presupposti, quali l’aver contemplato espressamente tali ipotesi nei documenti di gara e l’aver considerato l’importo del rinnovo ai fini della determinazione dell’importo da porre a base di gara. Questo è stato riscontrato dall’Autorità anche con riferimento a contratti originari sottoscritti senza previa procedura ad evidenza pubblica, oppure rinvenendo rinnovi taciti senza emanazione di un provvedimento espresso, inammissibile nel nostro ordinamento. L’utilizzo dello strumento della proroga e del rinnovo, osserva Anac, avviene per svariati motivi, tra cui in primis carenza di programmazione, nonché ritardi o errori nella predisposizione e pubblicazione degli atti di gara. É dunque necessario che le stazioni appaltanti adottino adeguate misure specifiche per prevenire il ricorso al rinnovo del contratto in assenza dei presupposti, quali: procedere con un adeguato rilievo dei fabbisogni e conseguente programmazione degli acquisti, un controllo periodico e un monitoraggio delle future scadenze contrattuali, procedere con un’appropriata progettazione delle gare includendovi, anche in via precauzionale, l’opzione del rinnovo.
Altrettanto interessanti gli altri focus dedicati ai requisiti di partecipazione, valutazione dell’offerta, errata allocazione dei rischi nelle concessioni e sulla gestione del conflitto di interessi, in tutti i focus si riportano esemplificazioni pratiche con raccomandazioni sulle misure da adottare per evitare difformità.
Link utili
Anac, documento del 2 febbraio 2022
FONTI Manuela Sodini “Edilizia e Territorio”