Meloni vede i sindacati. La premier: serve un’alleanza con le parti sociali fondata sul dialogo. Landini: per la prima volta c’è disponibilità al confronto sui nostri temi
Fondi aggiuntivi Inail per 650 milioni, un ventaglio di misure che va dalla formazione ai premi alle imprese virtuose con un’apertura a intervenire sui subappalti e un consigliere ad hoc per i rapporti con le parti sociali: Stefano Caldoro, l’ex governatore della Campania in quota Forza Italia, oggi vicino a Fdi. All’incontro con 12 sigle sindacali convocate ieri in Sala Verde a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha tenuto a illustrare le proposte dell’esecutivo sulla sicurezza del lavoro, citando il presidente Mattarella e chiamando di nuovo le parti sociali a un’«alleanza» basata su «confronto e dialogo», perché «la politica non ha tutte le risposte».
Fonti di governo della Lega hanno fatto filtrare che l’esecutivo è anche «disponibile a proporre un aggiornamento delle regole nella catena dei subappalti con l’obiettivo di rafforzare i controlli e le responsabilità». Un impegno, «concordato direttamente da Matteo Salvini con Giorgia Meloni» (in una telefonata) con cui il vicepremier e leader del Carroccio, assente al tavolo, ha voluto far registrare il posizionamento del suo partito sul dossier. Il riferimento ai subappalti richiama uno dei quesiti dei referendum dell’8-9 giugno promossi dalla Cgil. Al termine del vertice, durato quattro ore (la premier ha lasciato in anticipo per ricevere il nuovo ambasciatore Usa in Italia, Tilman Fertitta), è arrivato l’insolito plauso di Maurizio Landini, almeno sul metodo. «Per la prima volta – ha detto il leader Cgil – abbiamo trovato una disponibilità ad affrontare i temi da noi sollevati e la promessa di avviare un confronto nei prossimi giorni al ministero del Lavoro, ma con la regia della presidenza del Consiglio e il coinvolgimento di altri ministeri». Landini non ha mancato di fare una battuta: «L’ho detto al governo: se vogliamo risolvere il problema dei subappalti abbiamo un referendum che introduce la responsabilità solidale del committente». Peccato, ha aggiunto, che la maggioranza abbia commesso «l’errore grave» di dare indicazione di disertare le urne.
Meloni ha ripetuto alle sigle l’annuncio del 1° maggio: sul piatto ci sono 650 milioni di risorse Inail disponibili, in aggiunta ai 600 milioni che l’Istituto ha messo in campo per finanziare il bando Isi aperto il 14 aprile (che si chiude il 30 maggio) con incentivi a fondo perduto del 65% fino a 130mila euro di contributo, per nuovi investimenti aziendali finalizzati al miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il governo, come anticipato su queste pagine, punta a rafforzare i premi alle imprese che investono in prevenzione, potenziando il meccanismo del “bonus-malus” nel calcolo dei premi Inail, a vantaggio delle aziende più virtuose. Sono oggetto di riflessione dei tecnici di Palazzo Chigi e del Lavoro le nuove modalità del bonus alle imprese che non hanno infortuni; si pensa di agire sulle aliquote Inail per incentivare le aziende ad adottare comportamenti virtuosi sul versante della prevenzione.
Nel settore agricolo si pensa di rivedere le tariffe, considerate superate, sforbiciando ulteriormente i premi per le imprese che aderiscono alla rete agricola di qualità e adottano misure di prevenzione. Sulla formazione si mira al coinvolgimento dei fondi interprofessionali, cui destinare i fondi Inail per rafforzare i percorsi formativi aggiuntivi rispetto alla formazione obbligatoria, destinati ai lavoratori e ai datori in settori con alti livelli di infortuni (edilizia, logistica e trasporti). Si prevede poi la creazione di un elenco nazionale dei soggetti formatori, e la valorizzazione del ruolo di tutte le figure specialistiche (Rls, Rspp, Aspp) deputate a gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella scuola si vuole rendere strutturale la copertura assicurativa Inail destinata a un milione tra studenti, personale docente e no.
FONTI Manuela Perrone e Giorgio Pogliotti “Enti Locali & Edilizia”