Skip to content
Close
Hit enter to search or ESC to close

Frecciate su equo compenso e revisione prezzi, stop sui contratti collettivi: ok all’addio al rating di impresa

Nelle 146 pagine con il Consiglio di Stato valuta (negativamente) lo schema di Correttivo bocciata anche l’impostazione sui premi di accelerazione

 

Nelle 146 pagine di parere con cui il Consiglio di Stato si è preso la briga di difendere le proprie prerogative e demolire lo schema di Correttivo appalti ci sono bocciature, promozioni e anche diverse «frecciatine» sulle scelte operate dal Governo. Una delle più evidenti riguarda la soluzione trovata sull’equo compenso, su cui Palazzo Spada scrive di non aver «nulla da osservare», ma non manca di evidenziare che alla fine la scelta è l’invenzione di una nuova misura speciale, non dell’applicazione dell’equo compenso agli appalti. Nel parere questa valutazione viene esplicitata con sottile evidenza. «Tale disposizione . si legge a proposito della soluzione trovata sull’equo compenso – , come pure quella del precedente comma 15- bis, sembrano invero utili ad inferire che nella materia dei contratti pubblici non si applica la disciplina in materia di “equo compenso delle prestazioni professionali” di cui alla legge 21 aprile 2023, n. 49, vigendo la suesposta disciplina speciale».

Una sottolineatura importante viene riservata anche al capitolo della revisione prezzi, su cui è molto vigile l’attenzione delle imprese. La scelta di limitare il rimborso dell’80% dell’aumento dei prezzi alla sola quota superiore alla franchigia del 5% viene giudicata come un’«innovazione significativa». Non come una semplice interpretazione della norma presente nel codice. Tanto che il Consiglio di Stato si spinge fino a ricordare che «nella formulazione attualmente vigente, relativamente al quantum, la variazione delle condizioni economiche negoziali è commisurata all’80% della variazione stessa (si intende: della intera variazione dei prezzi, purché beninteso superiore alla ridetta soglia); e che, per contro, nella nuova versione, l’aumento (o il decremento) si determina nella misura dell’80% della sola variazione eccedente la soglia». Ci sono poi diverse osservazioni relative alla mancanza di coerenza tra i nuovi sistemi di rilevazione dei prezzi – demandati a ulteriori provvedimenti ministeriali – con gli allegati di riferimento.

Stop anche sui contratti collettivi
Di rilievo le critiche mosse al capitolo dedicato ai contratti collettivi da applicare negli appalti, con individuazione rimessa alle stazioni appaltanti. L’impostazione non piace al Consiglio di Stato. L’«obbligo di indicazione per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti», si legge nel parere, «in mancanza di indicazione dei presupposti di applicazione, risulta disomogeneo». Inoltre, il passaggio «che attribuisce la facoltà di verificare la rappresentatività delle associazioni rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro sulla base della “presenza di rappresentati […] nel Consiglio del CNEL” appare obiettivamente apportatore di un incerto criterio suppletivo generalizzato, che rischia di vanificare il consolidamento e la coerenza nell’applicazione dei suddetti parametri. Se ne propone pertanto, anche in ragione di una prevedibile controvertibilità, l’espunzione dal testo». Obiezioni pesanti anche sulla possibilità che le imprese indichino un contratto collettivo diverso da quello previsto nei documenti di gara e sul fatto che spetti alle stazioni appaltanti (cioè ai Rup) di valutarne l’equivalenza, indicando alcuni criteri.

Ok la riserva per le Pmi sottosoglia Ue
Nessuna osservazione dal Consiglio di Stato circa la possibilità di riservare appalti alle Pmi. «Si tratta di una nuova ed autonoma ipotesi di riserva, che non si pone, ad una valutazione prima facile, in contrasto con le direttive europee e che, con ogni evidenza, è ispirata al favor per l’accesso al mercato delle micro, piccole e medie imprese (di cui costituiscono espressione anche e inter alia – come chiarito dalla relazione illustrativa – le modifiche introdotte alla disciplina dei consorzi, al regime della divisione in lotti, alla prefigurazione dei criteri premiali di attribuzione dei punteggi di gara, alla disciplina del subappalto)». Dunque «non ci sono osservazioni al riguardo».

Via libera alla cancellazione del rating di impresa
La commissione speciale di Palazzo Spada non muove osservazioni neppure sulla cancellazione del rating di impresa, ricordando le obiezioni che lo stesso Consiglio di Stato aveva formulato sulla scelta di istituirlo. Nella relazione con cui il Consiglio di Stato accompagnò lo schema di Codice trasmesso al Governo si leggeva infatti che «l’introduzione di questo sistema reputazionale è stato vivamente caldeggiato soprattutto dagli economisti che hanno partecipato fattivamente alla redazione della proposta di Codice, in considerazione dell’esito positivo che esso ha mostrato nell’affidamento degli appalti pubblici soprattutto negli Stati Uniti. Deve tuttavia evidenziarsi che il funzionamento di un simile sistema deve coordinarsi con il principio di libera circolazione e con il principio di concorrenza, ben potendo il requisito reputazionale sconfinare altrimenti in una sorta di ostacolo all’ingresso nel mercato di nuovi operatori economici ovvero creare indebite situazioni di vantaggio per operatori commerciali di dimensioni maggiori e capaci pertanto anche di ottenere valutazioni prestazionali positive».

Impostazione sbagliata sui premi di accelerazione
Bocciata invece l’impostazione seguita per imporre la previsione di premi di accelerazione delle opere nei bandi di gara. Il Consiglio di Stato non è convinto del fatto che l’obbligo di riconoscere i premi viene introdotto «senza disciplinare i criteri di riconoscimento degli stessi». «L’omessa previsione di una modalità di quantificazione del premio di accelerazione suscita perplessità, in costanza dell’obbligo di corrispondere il premio (al ricorrere dei presupposti), in quanto lo rende inattuabile», sentenzia la commissione di Palazzo Spada.

 

 

FONTI    Mauro Salerno    “Enti Locali & Edilizia”

Categorized: News